Non si sa con esattezza quando sia stata fondata la Cascina. Sul muro dell’edificio, sotto un’edicola raffigurante la Vergine con San Rocco e San Sebastiano, è stato tracciato l’anno 1874.

Sicuramente la Cascina è precedente di qualche anno. Inoltre, in base ad alcuni documenti, risa­lenti agli inizi del Novecento, siamo venuti a conoscenza che una parte della cascina, poi ricostruita, venne distrutta da un incen­dio proprio in quegli anni.

Il dipinto raffigurante la Beata Vergine con i due Santi è di impianto molto semplice, come tutti gli altri ancora rinvenuti nelle Cascine della zona, probabilmente realizza­to non da artista ma da imbianchini o sem­plici pittori che si guadagnavano da vivere in questo modo. Non c’è un grande senso della prospettiva, i volti dei Santi sono mol­to simili ed anche le dimensioni delle figure ritratte non sono precise. Il dipinto è stato, come si legge sullo stesso, “ravvivato il 17 giugno del 1987”.

Originariamente questo edificio era di proprietà dei Sala di Inverigo, famiglia molto nota che era proprietaria di vari edifici nel territorio giussanese.

Curiosa è la storia che si tramanda relativa all’origine del nome: sembra che la Casci­na sia stata definita “preziosa” perché era l’unica cascina della zona ad avere un loca­le con il pavimento di pietra dove si faceva l’olio di Ravizzone. Questo olio deriva dal­la “brassica napus”, più nota come ravizzo­ne, erba annua della famiglia delle Crocife­re, originaria delle regioni mediterranee.