MARZO
Mese capriccioso e pazzerello soggettoalle intemperie del tempo ma che vedeva la ripresa delle attività agricole. Si falciava la prima erba e si iniziava a preparare il terreno per la semina del granoturco. Per preparare il terreno si usava l’aratro mentre per dissodare le zolle lo strumento ideale era l’erpice. In questo modo i campi erano pronti per la semina ormai prossima. Il contadino attendeva con fiducia l’arrivo dei mesi successivi che avrebbero portato gli sperati frutti del suo lavoro.
“Ul gel marzulin
el fa piang ul cuntadin”
(il gelo di marzo/fa piangere il contadino).