SETTEMBRE

Il mese che precludeva all’arrivo dell’autunno era dedicato al “furmentun”.
Secondo la tradizione l’otto settembre, giorno della Madonna, si doveva raccogliere e sgranare il granoturco. I contadini si recavano nei campi con il carretto o il marnon per poi trasportare il granoturco in cascina. Anche questa era un’attività di gruppo: le donne e i ragazzi coglievano le pannocchie, le trasferivano nelle gerle per poi trasportarle nel carro. Quando il carro era pieno veniva portato in cascina e il suo contenuto rovesciato sul portico. La sera tutti
gli abitanti della cascina seduti su sedie impagliate “sluazzavano” ovvero toglievano le foglie e le pannocchie erano appese a mazzi sotto i porticati per farle essiccare.

Mentre era compiuta questa operazione si viveva anche un grande momento di attività sociale: si cantava, si recitava il rosario, si raccontavano storie e aneddoti, si facevano confidenze e pettegolezzi e probabilmente si incrociavano sguardi e nascevano anche giovani amori. Dopo alcuni giorni, quando la pannocchia era completamente essiccata si procedeva alla sgranatura: i chicchi erano stesi nel cortile e passati con il rastrello due volte al giorno. Dopo che erano completamente essiccati venivano portati al mulino: con la farina ottenuta si potevano preparare alcuni alimenti
tipici della tavola del contadino come la polenta ed il pane giallo.